domenica 27 marzo 2011

Nessuno mi può giudicare



Una villa di cattivo gusto, ma decisamente “ricca”, un piccolo gruppo di domestici rigorosamente extracomunitari, un figlio di nove anni che frequenta, giacca scura e cravattino elegante, una costosa scuola privata raggiunta ogni giorno in una “trendissima” smart nera guidata da uno dei domestici, un marito imprenditore, genio incompreso del settore dei sanitari.
Alice possiede tutto ciò. Fino al giorno in cui il genio dei sanitari, il suo quasi fedele marito, non incontra sulla sua strada un destino crudele e inaspettato che porrà fine prematuramente ai suoi giorni.

Ecco, Alice si ritrova senza marito. Alice si ritrova senza domestici. Alice si ritrova senza villa. Alice rischia di ritrovarsi senza il figlio e con un paio di manette ai polsi. Il marito l'ha lasciata sola e piena zeppa di debiti. E così, valige firmate alla mano, Alice è costretta a trasferirsi in un popolare e promiscuo quartiere della periferia romana e cercare il modo più rapido possibile di guadagnare la cifra che le servirà a coprire i debiti del defunto consorte e le eviterà di finire dietro le sbarre.
Ma come si fa a guadagnare una cifra esorbitante in poco tempo? Quale mestiere te lo consente? Semplice: quello più antico del mondo. Alice diventa (come si dice oggi) una escort. Accompagnatrice di mariti insoddisfatti, politici più o meno corrotti, ricchi imprenditori, e timidi bambinoni che per godere delle gioie della carne hanno bisogno di coprirsi con una maschera da batman e un mantello scuro...
Questa la trama semplice di un film che si rivela ben presto una riuscita e divertente commedia, interpretata da attori di riconosciuto livello.
Prima fra tutte la bravissima Paola Cortellesi, la improvvisata escort. E poi Rocco Papaleo, portiere vagamente razzista, custode della nuova dimora di Alice. In fine, personalissimo pensiero, la piccola rivelazione della pellicola (anche se per molti già ampiamente affermato): un simpaticissimo, versatile e auto ironico Raul Bova che nel film interpreta il proprietario di uno scalcinato e poverissimo internet poit, frequentato, in gran parte, da stranieri in bolletta.
La pellicola di Massimiliano Buono scorre veloce e senza intoppi. Diverte, prende e raggiunge picchi di demenziale che non guastano affatto. Danno, anzi, un taglio squisitamente cinico, ad una storia che, a tratti, potrebbe sembrare un po' troppo buonista.
Se avete voglia di rilassarvi, ridere di gusto e godervi delle buone prove d'attore andate a vedere questo film. Non ve ne pentirete.

Alessandra Troiano

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