domenica 27 marzo 2011

Elogio di San Gennaro di Pietro Treccagnoli (Tullio Pironti Editore)



O Gennaro, strenuo atleta della fede di Gesù Cristo, inclito Patrono della cattolica Napoli, volgi benigno il tuo sguardo verso di noi, e degnati accogliere i voti, che con piena fiducia nel tuo potente patrocinio deponiamo oggi ai tuoi piedi.
Comincia così. E' una preghiera. Recitata una volta al giorno permette di ottenere duecento giorni d'indulgenza.
E' posizionata in un portafogli, custodita dal tesserino dell'Ordine dei giornalisti (tesserino di colore bordò, colore di sangue, colore “gennariano”).

Il portafogli e il tesserino color sangue sono di Pietro Tereccagnoli e la preghiera se la porta dietro. E attorno a lui, in casa o al lavoro mentre le sue dita scorrono su una testiera di PC e creano la notizia, piccole e grandi immagini, riproduzioni di busti, di foggia antica o moderna (San Gennaro insegue i tempi e vi si adatta) del santo protettore di Partenope.
E' questo il rapporto che Treccagnoli racconta di avere con San Gennaro e col suo miracolo, quello della liquefazione del purpureo liquido che, con regolarità, avviene nel Duomo della città.
Devoto alla logica e al santo, “agnostico con speranza” come si è, scherzosamente, definito lui stesso.
In queste due affermazioni lo spirito dell'Elogio di San Gennaro, piccolo, gradevole e interessante lavoro edito da Tullio Pironti in cui Treccagnoli rende omaggio, con stile fluido ed elegantemente familiare, ad uno dei più famosi santi d'Italia.
La forza dell'elogio sta nel riuscire, senza sbavature né forzature di sorta, a coniugare un racconto leggero e personale, fatto di quotidiano e di esperienza privata, con brevi ma importanti e interessanti notizie della storia ed evoluzione del santo e della sua dimora terrena.
Sarete stimolati, che siate credenti oppure no, appassionati di agiografia, amanti della storia, o semplici curiosi in cerca di novelle sulla vostra amata Partenope e del suo figlio più famoso, a cercare notizie, a scavare in qualche polveroso e, magari, dimenticato scaffale della vostra libreria un racconto, una storia, una preghiera ingiallita che parli di Gennaro e della sua Napoli.
E seppure lontani dalla “non logica” del miracolo ( io per prima, scettica figlia della “cattolica Napoli”) probabilmente, un giorno di metà settembre, vi lascerete trasportare dalla curiosità e percorrerete le antiche affollate strade del centro storico e vi introdurrete, quasi furtivamente, in quella chiesa bianca e svettante, facendovi strada tra la folla, per vedere la prima goccia di sangue che sciolta, scivolerà nell'ampolla.
Alessandra Troiano

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